domenica 1 luglio 2012

Dalì Un artista un genio


Dal 9 Marzo fino al 1 Luglio 2012 al Vittoriano è stata allestita la mostra "Dalì un artista un genio". Che da quanto ho potuto vedere avrebbe anche potuto essere chiamata "un genio in Italia", visto che focalizza soprattutto il rapporto tra l'artista e l'Italia.
Entrati nel Vittoriano, saliamo al secondo piano dove ci aspetta un video che riassume gli eventi fondamentali della vita di Dalì: la sua infanzia segnata dalla decisione di darsi alla pittura -lui, figlio di notaio-; gli studi all'Accademia di Belle Arti, mai completati; l'amicizia con Luis Buñuel e Federico García Lorca; i viaggi, l'incontro con Picasso, la collaborazione per Un chien andalou; l'incontro epocale con Gala, all'epoca sposata ma che diverrà poi moglie del poeta, oltreché sua musa; l'ingresso nel gruppo dei Surrealisti, da cui poi uscirà (Breton anagrammando il suo nome lo definirà "Avida Dollars" per il suo ossequio verso il denaro).
Dopo aver attraversato un corridoio buio, in cui vengono proiettati alternativamente su diversi schermi spezzoni video in cui lo stesso Dalì presenta se stesso, Gala e il Surrealismo, entriamo nella prima sala in cui subito si evidenzia l'influenza degli artisti italiani -in primis quelli rinascimentali- su Dalì.
Dapprincipio, una serie di disegni preparatori dell'artista per illustrazioni dell'autobiografia di Cellini. Segue La Madonna di Port Lligat, dalla "mistica nucleare" (gli oggetti sono separati e non si toccano, come a indagare la struttura atomica) a metà tra Raffaello e Piero della Francesca (cui qui si ruba l'uovo della Pala di Brera).


Seguono due "Senza Titolo", uno dal "Giorno" e l'altro dalla "Notte" di Michelangelo. Sempre da Michelangelo, La "Pietà" ecogeologica. 


Ancora Rinascimento: Autoritratto con il collo di Raffaello (Raffaello era considerato da lui un maestro ai pennelli, quasi un alter ego) e Dematerializzazione vicino al naso di Nerone.



Seguono degli schizzi a matita: Elefante con Obelisco (1946) riprende il famoso elefante del Bernini di piazza Santa Maria sopra Minerva; Senza Titolo - Architettura Classica, Villa Giulia e il corridoio Palladiano ricorda che Palladio è uno dei più grandi architetti secondo il suo giudizio; Studio per la Leda atomica. In Impressioni d'Africa il gesto della mano è quello della Vergine Annunciata di Antonello da Messina.


Alcuni disegni per Destino, il cortometraggio che testimonia la sua collaborazione con Walt Disney (il contratto venne firmato nel 1946) e che fu realizzato però dopo la morte di entrambi.
In Grande testa di Dio Greco è riprodotta la testa dello Zeus di Otricoli; in Telefono bianco e rovine il capitello corinzio, in Struttura triangolare con fontana riflettente fa capolino la Piramide Cestia. 



Seguono i dipinti dove la sua capacità interpretativa si fa "inquietante, straniante, inafferrabile, ossia daliniana".
Autoritratto molle con pancetta fritta, dove ritornano i motivi topici dei baffi-antenne, le grucce e le formiche, simbolo di morte. 


Gradiva retrouve les ruines antropomorphes; Eclipse et osmose vegetals; Le spectre du sex appeal; Inizio automatico di un ritratto di Gala; L'Angelus architettonico di Millet.





Busto di donna con retrospettivo (dove ancora una volta fanno comparsa le formiche, Cellini e il pane); Composizioni con tre figure Accademia Neocubista; Singolarità; Coppia con la testa piena di nuvole.





Composizione surrealista con personaggi invisibili; Tristan und Isolde; Equilibrio intra-atomico di una piuma di cigno; Progetto per "Spellbound" (Io ti salverò) di Hitchcock; Il piede di Gala (dipinto stereoscopico); schizzo per nudo di schiena.


Ancora: Studio per cinquanta dipinti astratti che visti a due iarde di distanza si trasformano in Lenin travestiti da cinese e che a sei iarde appaiono come la testa di una tigre reale; La Perla da l'Infanta Margherita di Velazquez; Alla ricerca della quarta dimensione. Quest'ultimo, dipinto a 75 anni, è un po' una summa di ciò che ha realizzato; qui cita tra l'altro Platone e Aristotele dalla Scuola d'Atene di Raffaello e La consegna delle chiavi del Perugino. 




Ecco i Cinquanta segreti magici per dipingere, ossia la classifica dei pittori stilata da Dalì in persona, che dà un punteggio piuttosto alto a se stesso. 


Saliamo ora al secondo piano: qui sono riunite varie testimonianze delle collaborazioni di Dalì con intellettuali e personaggi di spicco italiani. Si comincia con il divano-labbra di Mae West, frutto della collaborazione con Edward James che lo ospitò in Italia.


Nel 1948 firma i costumi di "Come vi piace" di Shakespeare, regia di Luchino Visconti. Tra gli attori: Vittorio Gassman e Mastroianni. In mostra è possibile ammirare i costumi di Rosalinda e Pietra di Paragone, nonché tante foto di scena. Un video dell'Istituto Luce testimonia l'apprezzamento di Dalì per il giardino di Bomarzo.




E ancora è presente nel 1951 al ballo in maschera di Palazzo Labia (qui sono esposti i due costumi che lui e Gala indossarono, realizzati da Dior); diverse le testimonianze per la sua personale a Palazzo Vicini Rospigliosi del 1954; nel 1959 decanta le lodi del rinoceronte; nel 1961 partecipa all'inaugurazione della 22a mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia (con tanto di balletto dedicato a Gala); nel 1964 il Tempo pubblica il Don Chisciotte illustrato da Dalì; illustrazioni varie per riviste e per la pubblicità. Ideò un film, "La carriola di carne", per Anna Magnani, che non si realizzò mai, così come il progetto con Fellini per un film su di lui. In mostra è presente anche una Vespa 150 che due studenti riuscirono a farsi firmare da Dalì. E -ciliegina sulla torta- il filmato Destino