martedì 11 febbraio 2014

Cleopatra - Chiostro del Bramante

Si è da poco conclusa al Chiostro del Bramante una temporanea dedicata a Cleopatra, pendant con quella su Augusto al Palazzo delle Esposizioni, tenuta nello stesso periodo.

Il percorso muove da un ritratto di Cleopatras VII Filopatore, o testa di Iside, i cui boccoli geometrici riflettono un gusto arcaizzante. Il pezzo è datato II-I secolo a.C. e proviene da Roma, nei pressi della chiesa dei Santi Pietro e Marcellino sulla via Labicana. Il buco al centro sul copricapo era chiaramente l'appoggio per un elemento zoomorfo.


Altri due ritratti di Cleopatra presenti in mostra sono il Nahman e il Ritratto di Ottavia rilavorato come Cleopatra, entrambi del I a. C.



Una seconda sala introduce al territorio nilotico, il cui ambiente fluviale è testimoniato da mosaici raffiguranti coccodrilli, ippopotami e ibis che muovono tra i papiri. L' affresco dalla Casa del Medico di Pompei (I d.C.) e l'impressionante Soglia musiva con fregio nilotico della metà del I secolo a.C., grande mosaico da Priverno, testimoniano la fascinazione che esercita l'Egitto sui Romani. 



Interessante l'acrobata sul coccodrillo dal British Museum. Plinio riferisce degli abitanti di Tentira, nell'alto Egitto, specializzati nelle acrobazie su questi enormi rettili. 


Dopo ibis e rane provenienti da Napoli e un coccodrillo da Villa Adriana, una sezione è dedicata all'Egitto e ai suoi protagonisti. Qui, tra gli altri, Alessandro Magno (testa detta Guimet, dal Louvre) e Tolomeo XII Aulete, il "Flautista", padre di Cleopatra. Vari pezzi testimoniano il culto di Serapide, divinità sincretistica. Occhieggia di tanto in tanto Bes, protettore della fertilità e del matrimonio, di cui le didascalie ci ricordano la funzione magica e apotropaica. Non può mancare poi un esempio del Libro dei Morti, che riporta la famosa cerimonia della piuma. 



Cammei e busti ricordano Giulio Cesare e M. Antonio, e i figli avuti da Cleopatra. Spicca qui il Cammeo di Azio, con Augusto che celebra la sua vittoria, prestato da Vienna. 


La parte finale è dedicata all' "Egittomania" che attraversa l'impero dopo che Cleopatra è vissuta a Roma al tempo di Cesare. Le matrone si acconciano all'egizia, i monili si attorcigliano, l'alabastro sposa le urne cinerarie, Iside e Anubi si aggirano per le strade della capitale. Una testa di imperatore romano (forse Domiziano) lo ritrae come un faraone (I-III sec. d.C.): l'Egitto non è stato sconfitto, almeno nell'iconografia e nella forza d'attrazione della sua cultura millenaria. 

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