2 Ottobre 2010
Io oggi sono troppo felice, anche se stancherrima, ma chi se ne... sono felice ;__;
Romics di Sabato è molto meglio di Domenica, d'ora in poi cercherò di andarci di Sabato o in un giorno che non sia Domenica...
Intanto ho trovato il gashapon di Garakame che mi mancava per completare il set... la Maya che sgomma sangue, percossa dalla Tsukikage!
Ecco due immagini dalla mini-mostra dedicata a Oscar.
Poi in uno stand dal nome "Fiori di Ciliegio", dove ho ravanato per un'ora, sono riuscita a trovare un artbook della Satonaka molto bello e che neanche sapevo esistesse: è una raccolta di sue illustrazioni a colori, credo siano una trentina. Trenta euri... poi un altro artbook che è una raccolta di illustrazioni di shoujo mangaka degli anni Settanta e Ottanta... c'è la Hagio, la Takemiya, l'Ikeda, la Toshie Kihara, la Miuchi, la Yamagishi, la Ooshima... è come un "album" dei ricordi e costava 24 euro, ma me lo sono fatto scontare a 20 perché era il secondo artbook che prendevo nello stesso stand, poi ne ho preso anche un terzo di Akimi Yoshida che mi ha venduto a pochi euro perché senza cover e rovinato. Avevano un saaacco di bella roba, per esempio più di un artbook di Tezuka e l'artbook "Passé composé" della Takemiya che però costava sessanta euro e soprattutto aveva immagini che già avevo in altri artbook, perciò l'ho lasciato. Erano specializzati nel vecchiume e nel vintage... davvero molto interessanti.
Ecco foto scattate all'artbook della Satonaka, precedute da una foto che raccoglie le cover dei volumi acquistati.
Ecco due immagini dalla mini-mostra dedicata a Oscar.
Poi in uno stand dal nome "Fiori di Ciliegio", dove ho ravanato per un'ora, sono riuscita a trovare un artbook della Satonaka molto bello e che neanche sapevo esistesse: è una raccolta di sue illustrazioni a colori, credo siano una trentina. Trenta euri... poi un altro artbook che è una raccolta di illustrazioni di shoujo mangaka degli anni Settanta e Ottanta... c'è la Hagio, la Takemiya, l'Ikeda, la Toshie Kihara, la Miuchi, la Yamagishi, la Ooshima... è come un "album" dei ricordi e costava 24 euro, ma me lo sono fatto scontare a 20 perché era il secondo artbook che prendevo nello stesso stand, poi ne ho preso anche un terzo di Akimi Yoshida che mi ha venduto a pochi euro perché senza cover e rovinato. Avevano un saaacco di bella roba, per esempio più di un artbook di Tezuka e l'artbook "Passé composé" della Takemiya che però costava sessanta euro e soprattutto aveva immagini che già avevo in altri artbook, perciò l'ho lasciato. Erano specializzati nel vecchiume e nel vintage... davvero molto interessanti.
Ecco foto scattate all'artbook della Satonaka, precedute da una foto che raccoglie le cover dei volumi acquistati.
Ecco un paio di foto tratte dall'artbook-album di ricordi, seguite da due foto dell'artbook di Akimi Yoshida, che è il making dell'OAV "Bobby's Girl". Gli artbook della Yoshida sono sempre molto interessanti dal punto di vista grafico.
Poi ho trovato gli arretrati di Lamù che mi servivano per completare finalmente la serie... e il DVD di Black Jack "La sindrome di Moira", che io ho in VHS, in offerta a 5 euro. C'era la Yamato che faceva l'offerta di Lucca, cioè 3 dvd box a 100 euro... ma non ne ho approfittato... anche se c'erano dei bei box, come quello di Ransie.
Poi ho trovato gli arretrati di Lamù che mi servivano per completare finalmente la serie... e il DVD di Black Jack "La sindrome di Moira", che io ho in VHS, in offerta a 5 euro. C'era la Yamato che faceva l'offerta di Lucca, cioè 3 dvd box a 100 euro... ma non ne ho approfittato... anche se c'erano dei bei box, come quello di Ransie.
L'unica "fregatura" -ma fregatura volontaria- è stata la bambola della Sega di Lady Oscar... volevo qualcosa di Oscar e l'unica cosa papabile era quella. C'erano stand che la vendevano a trenta euro ma io l'ho trovata a meno... e l'ho presa. Non è fatta molto bene, ma l'idea di Oscar che annusa la rosa mi ha attratto. Ecco la foto di Oscar, e a seguire i gashapon che mi sono piaciuti (ma che non ho comprato). La Zaffirona avrei voluto comprarla. Era in coppia con Tink.
Cosplayer ce n'erano ma non sono riuscita a fare tante foto, intanto perché volevo vedere tutta la mostra e per vederla bene ci ho messo 3-4 ore, fino a pranzo, poi perché dopo aver mangiato un panino al formaggio mi restava solo il pomeriggio, e il pomeriggio era prenotato per l'Ikeda!
A fine spettacolo (una mezz'ora) l'interprete di Oscar ha portato una rosa bianca a una spettatrice in prima fila: era Riyoko Ikeda, che poi è salita sul palcoscenico e ha fatto la sua conferenza, dicendo tante cose significative. Comunque tutto il suo discorso era volto a esortarci a prendere in mano la nostra vita, a determinare il nostro destino, come Oscar -che è il suo modello e un po' la sua proiezione-, visto che dopo i quarant'anni ha deciso di cambiare vita per studiare canto lirico.
Le hanno fatto un mucchio di domande, alcune un po' imbarazzanti, ma lei se l'è cavata sempre egregiamente: è una star. Quando ho visto la Hagio la parola che mi veniva in mente era "autorevolezza" e poi "dignità", ma con l'Ikeda la parola è stata "fascino". Dopo ciò lo show è continuato con I Cavalieri del Re che hanno cantato "Caro fratello", sigla italiana, e "Lady Oscar" oltre che "Calendarman" e "Una spada per Re Artù", poi ancora un omaggio dei cantanti del musical all'Ikeda, poi interventi di una storica che ha illuminato sui retroscena dell'opera, una costumista che ci ha parlato dei costumi del Settecento francese e un maestro d'armi che invece ci ha edotto sulle armi che poteva usare Oscar.
Erano le 5 e mezzo e l'Ikeda si è alzata per la sessione di autografi... finora era stato tutto bello, nonostante qualche scivolone all'italiana dovuto al pubblico che idiotamente si metteva lungo i luoghi di passaggio -eravamo un migliaio, credo-, però nessuno era stato pressapochista: la presentatrice e gli ospiti erano tutti informati, avevano letto tutti l'opera e hanno supportato l'Ikeda egregiamente.
E invece ora: la mangaka si alza perché non può fare gli autografi lì, visto che il palco serve al galà di doppiaggio, perciò cammina lungo tutto il padiglione dall'altro lato, dove la rinchiudono in una stanza tipo bunker. La gente la segue in processione, e io spero non si spaventi perché siamo troppi ma per fortuna è abituata ai bagni di folla... quella matta qualche giorno prima ha sfilato a Piazza del Popolo vestita da Maria Antonietta... peccato non averlo saputo prima.
Ci affolliamo di fronte alla stanzetta e qui fa mostra il genio degli italiani: il luogo si trova proprio tra l'ingresso del padiglione e le scale mobili... avete idea di cosa succede? Le scale mobili non si possono fermare perciò la gente che ci sale sopra non ha poi lo spazio per uscirne e si cappotta dentro e fuori il mucchio che sta lì per l'Ikeda! Un incubo per la sicurezza. Complimenti ai geni, anche perché -come se non bastasse- nessuno -a parte me e qualcun altro dall'orecchio buono, che aveva ascoltato dall'altoparlante la mattina che per gli autografi dell'Ikeda bisognava prenotarsi nel padiglione 13- era prenotato per l'autografo! In pratica tutta quella gente era ammassata lì per niente, dal momento che solo chi si era prenotato -ed eravamo un centinaio, io ero tra gli ultimi!- sarebbe stato accontentato. Lì trovo Emi e Claudia, che non si erano prenotate e allora mi danno un artbook da far firmare all'Ikeda. La fila dura... due ore. In mezzo al caos perché la gente non vuole convincersi che non avrà l'autografo dell'Ikeda e rimane lì piantonata!! Giustamente dicono che a Lucca era stato diverso e per esempio con Akemi Takada tutto ciò non era successo... e infatti non capisco neanch'io perché abbiano trovato un sistema tanto becero, anche per chi poveraccio doveva chiamare più volte i nomi dei predestinati in mezzo al macello della folla e della gara di doppiaggio che si svolgeva sul palco a noi antistante.
Dopo due ore chiamano il mio nome ed entro nella stanza dei segreti... qui trovo un'amica di mia sorella all'ambasciata giapponese, la quale mi dice che poteva farmi entrare prima, se solo avesse saputo... peccato. L'Ikeda è gentilissima con tutti, mi fa l'autografo sul fumetto di Berubara scrivendoci il mio nome e per fortuna firma e basta sull'artbook (senza scriverci il mio nome! Se no povera Claudia, l'artbook era suo!), poi si fa fare una foto con ognuno di noi (di chi aveva la macchinetta, e io ce l'avevo!), perciò ora ho una foto con l'Ikeda, e vi giuro che c'erano ragazze che piangevano come fontane per l'emozione! Pure io a stento ci credevo^^.
Finalmente sono uscita e ho dato l'artbook a Claudia, contenta, ma in effetti non le ho detto della foto: avevo paura che si sarebbe dispiaciuta.
Sono tornata a casa verso le nove di sera... che giornata piena e appagante.
Dovrebbero essere tutte così ;___;.
Valeria Monetti (nel ruolo di Lady Oscar) , Simone Sibillano, Silvia Di Stefano, Alessandro Tirocchi, Massimiliano Micheli, Emanuela Maiorani (non so se era presente qualcun'altro al Romics per lo show case del musical) ...sono in assoluto tra i migliori artisti di musical, quindi credo proprio sia la seconda opzione...ovvero l'acustica pessima che in una manifestazione del genere non dovrebbe assolutamente peccare.
RispondiEliminaIn ogni caso ti auguro di sentire questi artisti in un teatro con acustica senza problemi e poterti ricredere sulla loro eccezionale bravura e soprattutto sulle loro voci da brividi!
non esiste il musical italiano!
RispondiEliminaTe lo dice una che ha lavorato per anni con la commedia musicale all'italiana e col musical americano.
Non ci sono basi sufficienti, scuole adatte e preparazioni che tengano.
In Italia la scuola di canto chiamasi "strillo fino a farmi venire i polipi alle corde vocali" il che, succede relativamente piuttosto presto e non in maniera così poi inaspettata.
Sentiti tutti a teatro sti fringuelletti e sono tornata a quello serio, grazie. Impostiamo una scuola come si deve e fra 15 anni forse ne possiamo riparlare ma soprattutto impariamo a respirare, appoggiare andare in maschera o usare il belt quando serve... filare quando serve... e fare acuti e sopracuti quando serve.
Tutto il resto è rumore.
So long and thanks for all the fish!
le chiedo una cosa: ...secondo lei, ci sono cantanti (non di musical) che non usano tecnica "strillo fino a farmi venire i polipi alle corde vocali" ? e, nel caso, quali sono? ben pochi sicuramente...
RispondiEliminaattualmente sono i "cantanti" per primi a seguire questo pensiero.
Per quanto riguarda i musical non credo proprio che non sappiano respirare in quanto il musical richiede proprio una preparazione che porti l'artista a respirare bene proprio perchè durante la canzone non canta e basta ma spesso balla anche oppure se non balla deve continuare a raccontare una storia e quindi la respirazione deve essere perfetta per poterlo fare al meglio, altrimenti lo spettatore percepisce la discontinuità tra il pezzo cantato e la storia e mentre fa questo, l'artista di musical, deve fare in modo che la qualità delle canzoni non scenda assolutamente nel frattempo.
c'è qualcuno, cantante non di musical, che questo lo sa fare? se si, le chiedo ancora di chi si tratta...
Personalmente, oggi come oggi, penso che la musica italiana (in primis ovviamente quella esposta al pubblico e commerciale) sia scesa a un livello piuttosto basso e i veri cantanti sono proprio quelli che fanno il musical.
ovviamente non so in quali commedie musicali lei abbia lavorato..sto parlando di professionisti di un certo livello quali la Monetti appunto, Sibillano, Silvia Di Stefano, Frattini e altri di questa portata ... e non di certo i tanti che si improvvisano artisti di musical che purtroppo riempiono comunque i teatri. Credo che questi e non moltissimi altri credo abbiano ben poco da invidiare ad artisti di musical americano e a tanti altri cantanti.
Wah e questi qua chi so'? Ma che volete? Sciò sciò...
RispondiEliminaUscite da questo corpo, demoni malsani!
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Emyciiii che belli gli artbook! Finalmente sono tornata a casa e riesco ad aprire le foto - che palle sti server bloccati oh!
Sono contenta che tu abbia trovato Maya, io qua a Singapore l'ho anche cercato quel set ma nei negozi vanno per la stragrande maggioranza tutte ste cose Skamarce tipo Bleahhhh e purtroppo lo Skamarcio avanza ovunque! Sono queste nuove generazioni scellerate che proprio non capiscono il valore del passato la rovina dei mercati! Sigh. Che poi si infoiano per delle vere cagate.
La Zaffiro poi era un amore, ci credo che se la sono zirlata subito.
Certo che la Ikeda vestita da Antonietta era da pedinarla LOL una folle.
Che belle immagini, Emy! Grazie per il resoconto, mi ha fatto sentire quasi come se ci fossi stata li anche io un po'...
RispondiEliminaChe dire della Ikeda? Quella donna è un mito vivente *_*
Ah, forse sbaglio, ma le due cosplayer di Oscar che hai fotografato, qualche giorno prima hanno sfilato con la Ikeda a Piazza Navona. Lei era vestita da Maria Antonietta XD
Che classe! Lei sola può permettersi di fare una cosa del genere >__<
E' davvero una regina