Anche quest'anno il FAI ha aperto luoghi di cultura in occasione delle giornate di Primavera.
In occasione del bimillenario della morte di Augusto imperatore, questo l'itinerario scelto per Roma: Foro di Augusto, Teatro Marcello e Mausoleo di Augusto.
Foro di Augusto
Ideato per celebrare la battaglia di Filippi, venne definito "angusto" da Svetonio in quanto più piccolo rispetto alle intenzioni originarie. Era separato da un muro dalla Suburra (quartiere popolare e malfamato), muro costruito con materiale ignifugo. In epoca successiva ad Augusto vennero costruiti due archi trionfali, uno dedicato a Druso Minore e l'altro a Germanico. Noi superiamo quello che un tempo era l'arco di Druso cui si accedeva alla cella in cui era collocata la statua colossale di Augusto in veste di sacerdote.
Della statua ora rimane in loco solo l'impronta del piede sul basamento, più o meno lunga un metro e 66.
Superata la cella, ci muoviamo lungo lo spazio dove in epoca romana era il portico laterale, fino a portarci ai piedi del tempio di Marte Ultore (celebrato assieme a Venere, capostipite ideale della gens Iulia), di cui rimangono parte delle scale d'ingresso, la pianta e alcune colonne. Ai lati del foro c'erano delle esedre semicircolari, solo di una oggi è rimasta traccia. Lo spazio di una seconda esedra è ora occupata dalla casa dei cavalieri di Malta.
Percorriamo parte di un corridoio coperto per sbucare nel foro di Nerva adiacente quello di Augusto. (Foto tratte da Roma Segreta e dal MIBAC.)
Teatro Marcello
Progettato da Giulio Cesare, portato a termine da Augusto, è il secondo teatro di Roma antica. Vicino al Teatro Marcello, dedicato al nipote di Augusto, sorge il portico di Ottavia: Augusto era solito dare ai monumenti i nomi dei familiari. Accanto al teatro è ancora possibile notare le fondamenta dei due templi che si innalzavano vicinissimi alla costruzione, quello di Apollo Sosiano (di cui oggi sono visibili tre colonne, rialzate in epoca moderna) e quello di Bellona: questa doveva essere, in epoca imperiale, una zona densamente trafficata.
Ciò che resta del frontone del tempio di Apollo Sosiano è oggi conservato alla Centrale Montemartini, mentre le maschere collocate all'esterno del Teatro Marcello sono conservate al Teatro Argentina.
Il diametro misurava 130 metri, costruito come usavano i Romani dal basso verso l'alto e senza utilizzare avallamenti del territorio come invece facevano i Greci. L'altezza forse toccava i 32 metri e aveva quattro ordini, le cui colonne erano tuscaniche al primo, ioniche al secondo, corinzie al terzo (livello che si è perduto). La cavea è andata persa, così come la scena, non più accessibile.
In seguito all'epoca imperiale, il teatro venne prima utilizzato come cava di materiali, poi trasformato in castello durante il Medioevo e solo all'inizio del Novecento in parte recuperato, liberato il primo livello che nel frattempo era stato ricoperto dalla strada.
Mausoleo di Augusto
Tomba della dinastia giulio-claudia di cui molto poco è rimasto. Ottantasette metri di diametro, ispirato alla tomba del satrapo di Caria considerata una delle sette meraviglie del mondo. In cima era collocata una statua dell'imperatore. All'interno, la struttura è organizzata ad anelli: un corridoio circolare circonda perciò la cella che conteneva le ceneri (non le ossa, come invece riporta un'epigrafe di età fascista) di Augusto e familiari. Qui erano conservate anche le ceneri di Marcello. Furono escluse le ceneri della figlia Giulia e di Nerone. In epoca imperiale erano collocati davanti all'ingresso due pilastri che recavano inciso il testo delle Res Gestae augustee e due obelischi collocati oggi in piazza del Quirinale e in piazza dell'Esquilino.
L'area venne inserita nei giardini romani nel Cinquecento, poi il complesso venne utilizzato come Auditorium nel Settecento.
Mausoleo di Augusto
Tomba della dinastia giulio-claudia di cui molto poco è rimasto. Ottantasette metri di diametro, ispirato alla tomba del satrapo di Caria considerata una delle sette meraviglie del mondo. In cima era collocata una statua dell'imperatore. All'interno, la struttura è organizzata ad anelli: un corridoio circolare circonda perciò la cella che conteneva le ceneri (non le ossa, come invece riporta un'epigrafe di età fascista) di Augusto e familiari. Qui erano conservate anche le ceneri di Marcello. Furono escluse le ceneri della figlia Giulia e di Nerone. In epoca imperiale erano collocati davanti all'ingresso due pilastri che recavano inciso il testo delle Res Gestae augustee e due obelischi collocati oggi in piazza del Quirinale e in piazza dell'Esquilino.
L'area venne inserita nei giardini romani nel Cinquecento, poi il complesso venne utilizzato come Auditorium nel Settecento.
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